Franco Fortini
Venture e sventure di un traduttore
Conferenza 1 dicembre 1984
La Spezia. Sala del Consiglio Provinciale, Palazzo del Governo, via Vittorio Veneto 2
L’ACIT deve l’occasione della conferenza al poeta Paolo Bertolani, che fece da tramite con l’autore. Fortini, da sempre frequentatore del nostro Golfo, partecipò quell’anno a un importante convegno sulla didattica della poesia che si svolse alla Spezia. Il testo della conferenza è stato pubblicato dall’ACIT su autorizzazione della signora Ruth Leiser Fortini nel volume uscito nel 1998 in occasione del venticinquesimo anniversario della costituzione dell’Associazione.
Franco Fortini (pseudonimo di Franco Lattes, Firenze 1917 – Milano 1994), poeta, scrittore, saggista, traduttore, è stato tra i più importanti intellettuali italiani ed europei del Ventesimo secolo. Rifugiatosi durante la guerra in Svizzera, partecipò alla Resistenza in Val d’Ossola. Nel 1946 uscì presso Einaudi il suo primo libro di poesie, Foglio di via. Assunse il ruolo di coscienza inquieta degli intellettuali di sinistra, dai tempi del Politecnico di Vittorini, del quale fu redattore, fino ai Quaderni piacentini. La sua ispirazione civile e politica si riflette nei saggi: Dieci inverni: 1947-1957 (1959); Verifica dei poteri (1965); I cani del Sinai (1967); Ventiquattro voci (1969); Questioni di frontiera (1977); Extrema ratio. Note per un buon uso delle rovine (1990). Tradusse Proust, Éluard, Kafka, Brecht e Goethe; una sua raccolta di traduzioni apparve con il titolo Il ladro di ciliege e altre versioni di poesia (1982). Del 1990 è l’ampia silloge di Versi scelti: 1939-1989, in cui Fortini riunì il meglio della sua produzione poetica. Nel 1994 apparve il suo ultimo libro di poesie, Composita solvantur. Numerose le opere postume.